Frattura 5 metacarpo: tempi di recupero e cosa fare
Frattura quinto metacarpo: cos'è e come avviene
LA frattura del quinto metacarpo, o 5 metacarpo, è la frattura più comune della mano. Il quinto metacarpo è l'osso più laterale della mano ed è la struttura che sostiene il mignolo. Nello specifico, si trova in corrispondenza tra l'ulna, una delle due ossa dell'avambraccio - insieme al radio - e le tre falangi del mignolo.
Solitamente, le zone più comuni di frattura del quinto metacarpo è quella della testa metacarpale, ovvero la zona immediatamente alla base del mignolo, della diafisi metacarpale, ovvero la parte più "lunga" dell'osso che subisce l'impatto diretto (come un trauma o un impatto diretto nella zona) o indiretto (come un trauma diretto alla testa metacarpale - come un pungo - trasmesso, poi, alla diafisi) o, infine, della base del metacarpo.
Radiografia di una frattura del quinto metacarpo.
Solitamente, e come anticipato nelle righe precedenti, la frattura del quinto metacarpo avviene come conseguenza di traumi alla mano, come una caduta e un impatto sulla mano con il suolo utilizzata come protezione, un pugno contro una superficie rigida o traumi diretti - come quelli sportivi o lavorativi - alla mano. E' bene sapere che, nei soggetti giovani, la frattura del quinto metacarpo avviene come conseguenza di traumi di intensità importante (come una caduta o traumi significativi alla mano), mentre nei soggetti più anziani o affetti da osteoporosi o che assumoni corticosteroidi da tempo (come i pazienti affetti da patologie reumatologiche) è sufficiente un trauma meno importante perché si verifichi una frattura del quinto metacarpo.
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Sintomi della frattura del quinto metacarpo
I sintomi più comuni della frattura del quinto metacarpo sono:
- dolore - solitamente intenso - a livello della zona laterale della mano che può estendersi al mignolo oppure in direzione del gomito lungo l'ulna;
- rigidità importante che impedisce i movimenti della mano;
- impossibilità di caricare sulla mano e di appoggiarla alle superfici;
- difficoltà di movimento del polso e in particolare delle dita della mano (soprattutto il mignolo - 5 dito);
- possibile deformazione dell'osso o esposizione dell'osso in caso di fratture scoposte;
- gonfiore (non sempre presente);
- ecchimosi (livido).
Frattura quinto metacarpo: tempi di recupero
I tempi di recupero della frattura del quinto metacarpo sono strettamente legati alla tipologia di frattura (composta o scomposta) e alla sede. Solitamente, in caso di assenza di deformazione ossea o fratture importanti (scomposte), il trattamento è conservativo e non chirurgico e, certamente, prevede una prima fase di immobilizzazione per consentire all'osso di guarire. Normalmente, l'osso impiega dalle 6 alle 12 settimane per raggiungere il proprio stato di guarigione e, nello specifico, le prime 6 settimane sono di vitale importanza per la creazione del callo osseo, il tessuto "preliminare" e non ancora capace di sopportare carichi importanti della guarigione ossea.
L'immobilizzazione in caso di frattura del quinto metacarpo può essere attraverso valva gessata o splint che, solitamente, vengono tenuti per 4 settimane (tempo variabile sulla base delle indicazione dell'ortopedico. Normalmente, a 3 settimane dalla frattura del quinto metacarpo il paziente sarà sottoposto a una radiografia di controllo per la valutazione del corretto accrescimento osseo e della guarigione del tessuto.
I tempi di recupero, invece, per il completo ritorno alle attività lavorative, ludiche e sportive variano dai 2 ai 4 mesi (tempo variabile in funzione delle attività svolte dal paziente e dalle indicazioni ortopediche). E' probabile che i tempi di recupero dopo frattura del quinto metacarpo possano essere superiori per tutti i pazienti che praticano sport che prevedono movimenti e carichi intensi sulla mano o per tutti i soggetti che, per motivi lavorativi, necessitano di utilizzare la mano in modo ripetuto e intenso.
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