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Spondilolisi: Cos’è, Sintomi, Cause, Cura e Tempi di Recupero

 

La spondilolisi è una condizione clinica della colonna vertebrale, in particolar modo della regione lombare (spondilolisi lombare), caratterizzata da una frattura o una debolezza a livello dell'istmo vertebrale, la parte anatomica che collega sostanzialmente la porzione anteriore e posteriore delle vertebre (le ossa che compongono la colonna vertebrale). Questa problematica è frequentemente causa di dolore lombare (zona più bassa della schiena) in particolar modo nei soggetti giovani e, ancor più nello specifico, nei giovani che praticano sport che prevedono estensioni e iper-estensioni della colonna vertebrale (movimenti di inarcamento posteriore della schiena).

Cos'è la spondilolisi?

La spondilolisi è un'alterazione strutturale dell'osso (e in particolare della vertebra) che si verifica a livello dell'istmo vertebrale, una zona particolarmente sollecitata in alcuni movimenti della colonna vertebrale, come l'estensione della schiena. L'istmo vertebrale (o pars interarticularis) è la struttura ossea che collega le faccette articolari superiore e inferiore di una vertebra, fungendo da "ponte" tra la parte anteriore e posteriore e la ragione per la quale si verificano queste alterazioni dell'osso è legata al fatto che l'istmo, per complesse ragioni embriologiche e genetiche, sembra essere una delle zone più deboli della componente ossea e pertanto una di quelle più suscettibili alla stimolazione meccanica. Infine, la spondilolisi, in particolare quella lombare, interessa spesso la vertebra L5 (la quinta vertebra lombare), seguita meno frequentemente da L4. Qualora la frattura non guarisca correttamente e si configuri la situazione per cui il processo di alterazione anatomica possa proseguire e peggiorare, è possibile si verifichi quella condizione strutturale nota come spondilolistesi.

Spondilolisi e spondilolistesi: Differenze

Seppur la spondilolisi venga spesso confusa con la spondilolistesi, è bene tenere a mente come in realtà siano condizioni strutturali della colonna vertebrale ben diverse e che potremmo riassumere schematicamente come segue:
Spondilolisi: frattura o assottigliamento dell'istmo vertebrale senza scivolamento.
Spondilolistesi: scivolamento progressivo della vertebra in direzione anteriore (anterolistesi) o posteriore (retrolistesi).

Cause della spondilolisi

Le cause principali della spondilolisi includono:
1. Stress meccanico ripetitivo: movimenti ripetuti di iperestensione e torsione della colonna lombare, tipici di sport come ginnastica, sollevamento pesi, calcio e danza;
2. Predisposizione genetica: alcuni individui hanno una conformazione vertebrale più suscettibile a microfratture;
3. Crescita e sviluppo osseo: nei bambini e adolescenti, la colonna vertebrale può essere più vulnerabile durante la fase di crescita. Alcune ricerche dimostrano come il 6% della popolazione possa sviluppare spondilolisi entro i 14 anni;
4. Traumi acuti o microtraumi: movimenti improvvisi o sovraccarico possono favorire la comparsa della spondilolisi - specialmente nella popolazione giovane sportiva che riferisce ai professionisti sanitari di soffrire di un nuovo episodio di dolore lombare.

Sintomi della spondilolisi

I sintomi più comuni sono:
Dolore lombare localizzato, che peggiora con estensione o torsione della schiena.
Rigidità lombare, specialmente dopo periodi prolungati in piedi o seduti.
Irradiazione del dolore ai glutei o alle cosce (raramente fino ai piedi, a differenza della sciatica).
Aumento del dolore con l'attività fisica, in particolare con movimenti di flessione o estensione.
Debolezza muscolare lombare e possibile riduzione della flessibilità della schiena.

Diagnosi della spondilolisi

La diagnosi di spondilolisi è di tipo strumentale, ovvero deve essere finalizzata e formulata attraverso le indagini diagnostiche sulla base del sospetto clinico emerso durante la valutazione (come la presenza di un soggetto giovane e sportivo che riporta un dolore lombare correlato allo sforzo e/o allo sport). In sintesi, la diagnosi di spondilolisi si basa su:

Visita specialistica: valutazione dei sintomi e dei test funzionali per la colonna vertebrale;
Radiografia lombare: esame principale per individuare la frattura istmica. Un segno caratteristico è la "collar on the Scotty dog sign" (ovvero la presenza di un'alterazione della porzione di vertebra interessata che assomiglia al collare di un cane) visibile nelle proiezioni oblique;
Risonanza magnetica (RMN) o TAC: utilizzata per valutare lo stato dei tessuti molli e verificare la presenza di instabilità o progressione in spondilolistesi. In particolare, a questo riguardo, è bene considerare come spesso sia la risonanza magnetica l'indagine che meglio riesce a identificare le fasi precoci della spondilolisi.

Trattamento della spondilolisi

Il trattamento della spondilolisi può essere conservativo o, nei casi più gravi (ovvero nelle fasi finali di una spondilolisi non adeguatamente diagnosticata e gestita), chirurgico.

1. Trattamento conservativo (prima scelta nella maggior parte dei casi)
Riposo relativo: evitare movimenti che peggiorano il dolore (come il momentaneo riposo dalle attività sportive specifiche);

Fisioterapia e riabilitazione: potenziamento della muscolatura lombare e addominale, in particolar modo addominale e degli erettori spinali evitando, nel limite del possibile, di sovraccaricare il movimento di estensione della schiena;
Terapia manuale: Miglioramento della mobilità articolare della colonna e riduzione della tensione muscolare conseguente al dolore;
Utilizzo di tutori lombari (se necessario) per brevi periodi, evitando l’indebolimento muscolare, considerando come debbano essere considerati solo ed esclusivamente dei momentanei supporti alla riabilitazione.

2. Trattamento chirurgico (nei casi più gravi)
Nei casi in cui il dolore sia persistente nonostante il trattamento conservativo o se la spondilolistesi avanza in modo significativo (in questo caso di parlerà di spondilolistesi istmica), può essere necessario un intervento di stabilizzazione vertebrale tramite fissaggio con viti e barre di esclusiva valutazione e competenza neurochirurgica.

 

Tempi di recupero della spondilolisi

• Forme lievi: 6-8 settimane con trattamento conservativo, specialmente se identificate precocemente;
• Forme moderate: 3-4 mesi con fisioterapia intensiva - tempistica che può arrivare fino ai 6-8 mesi;
• Dopo intervento chirurgico: recupero tra 4 e 6 mesi, con fisioterapia post-operatoria.

 

Conclusione

La spondilolisi è una condizione comune, specialmente negli sportivi e nei giovani. Se diagnosticata precocemente e trattata con un approccio mirato, il recupero è possibile senza necessità di interventi invasivi come quello di tipo neurochirurgico. Tuttavia, un percorso riabilitativo adeguato e una gestione del carico sulla colonna vertebrale sono davvero fondamentali per prevenire complicazioni (come la spondilolistesi lombare) e garantire il ritorno a una vita attiva (in particolare quella sportiva) senza problematiche come dolore, rigidità o limitazione delle attività quotidiane e/o sportive.